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17-3-2007 Tennis, WTA Tour Indian Wells Pacific Life Open. Danielina e il televideo.
martedì, marzo 13, 2007
9-3-2007 Calcio, Champion League 2006-07 Ottavi di Finale O.Lyonnaise-A.S.Roma 0-2: La "toccata" di Mancini.
L'urna di Champions League non è stata troppo benevola con Roma e Milan riservando per i quarti di finale ai giallorossi i Red Devils dello United e ai rossoneri il coriaceo Bayern Munchen. Poco male perchè ci sarà tempo per prepararci e perchè ora abbiamo ancora tutti negli occhi la splendida impresa della Roma di Spalletti capace di espugnare il Gerland per 2-0 estromettendo i pluri-campioni di Francia dalla Coppa dei Campioni. Mattatori della serata Francesco Totti e ovviamente Amantino Mancini autore di una vera e propria magia o "toccata" per dirla alla Cristiano Cavina :Mancini - O.Lyonnaise-A.S.Roma 0-2
S-t-r-e-p-i-t-o-s-o come strepitoso è il libro di Cristiano Cavina "Un'ultima stagione da esordienti" in cui si parla della "toccata", dell'inviolabile Enea Nannini (altro che Gerland n.d.r.) e della "Zona Stracciatella" al cui cospetto la Bi-Zona del leggendario Oronzo Canà impallidisce... ma soprattutto si parla del calcio, di quello con la C, e non solo, maiuscola anche se si gioca nei campetti provinciali "gli unici luoghi in cui il Dio del Calcio non si vergogna di farsi vivo". Ecco dalle sue parole la "toccata":
"Culo stretto, mi raccomando" ripeteva il Mister, prima di lanciarsi nelle sue lezioni di tecnica.
"E se qualcuno ha 'La Toccata'" si accendeva "che la tiri fuori a piacimento".
La Toccata era l'unica forma di poesia che sapeva riconoscere.
La ricordava di continuo, al bar, nelle litigate fra amici, commentando un articolo della "Gazzetta" aperta sul tavolino. Magari indicava una fotografia sgranata in prima pagina.
"Quella Toccata di Mancini, domenica" cinguettava "è stata una squisitezza".
"Il figlio di Rocchetto non se ne perde una" non si stancava mai di ripetere quando parlava del Grande Poggio.
Oppure: "Contro la Juvenilla quel carrarmato della Bomba ha tirato fuori una Toccata che nessuno si sognava e mi ha fatto pure vincere".
La Toccata non era prerogativa di pochi fortunati.
Non era come nascere ricchi.
Non era qualcosa che il Dio del Calcio ti agganciava al piede come un incantesimo.
Certo ad alcuni capitava con maggiore regolarità.
"Sivori aveva la Toccata perpetua" spiegava il Mister "ma può capitare a chiunque, almeno una volta nella vita".
Noi annuivamo.
La Toccata poteva materializzarsi miracolosamente nei piedi di vecchi terzini dediti alla macelleria, o in certe mezz'ali sfiancate dai corpo a corpo, più avvezze all'uso dei gomiti che dei piedi.
"Prima o poi" traduceva Piter Cammello "a me capiterà benissimo di mettere le mani su quelle cose della Loredana".
Poggio, che il Mister chiamava "il Figlio di Rocchetto", era quello di noi con la Toccata facile.
"E' uno buono a giocare al pallone" diceva nei bar Bubani Enzo, il nostro tifoso più antico.
Piter Cammello, il libero, aveva anche lui una certa propensione alla Toccata, ma meno di Poggio: era troppo impegnato a divertirsi, a zonzo nei suoi pensieri, per mostrarla completamente.
Tutti gli altri della squadra vedevano la Toccata a intervalli più o meno regolari.
Michelino, il nostro numero dieci, se la ritrovava tra i piedi ogni due settimane; suo fratello Rigo, una volta al mese.
Avrebbe potuto fare di meglio, se non si fosse sempre lanciato in fantasmagoriche galoppate sulla fascia sinistra, accompagnato dai gridolini estasiati delle ragazzine di prima media.
Io, con la testa squadrata dai rinvii dei portieri avversari che dovevo intercettare, non ne avevo ancora fatto la conoscenza.
"E' più probabile che riesca prima a mettere le mani su Loredana" spiegavo agli altri "che a tirare fuori una Toccata decente".
E mi illudevo anche.
UN'ULTIMA STAGIONE DA ESORDIENTI - CRISTIANO CAVINA SITO UFFICIALE
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