domenica, marzo 18, 2007

17-3-2007 Tennis, WTA Tour Indian Wells Pacific Life Open. Danielina e il televideo.

C'era una volta il televideo. Già, proprio il televideo della tanto vituperata "mamma Rai" che per noi vecchi aficionados del tennis pre-internet e sky è stato indispensabile strumento di conoscenza sportiva. Dove non arrivavano le immagini della neonata Tele Capodistria [la vera ante(n)nata di sky n.d.r.] o le foto di Ray Giubilo su MatchBall poteva la potenza del televideo. La bibbia era Pagina 245 "notizie altri sport brevi" o se eri più fortunato c'era una pagina tutta per il tennis intorno alla 230. Vietato illudersi: il paginone era una primizia riservata ai tornei dello Slam e alla Coppa Davis. Non era mica sempre domenica... e allora il vero e proprio punto di riferimento era il calderone, la centrifuga di tutti gli sport minori, la temutissima o amatissima (a seconda dei risultati che "sputava" fuori) pagina 245. Ammetto che più volte ho attribuito al teletext Rai veri e propri poteri soprannaturali e soprattutto una buona dose di crudele cinismo tanto era lento lo scorrere delle sottopagine della 245. Mamma mia come era snervante se eri in trepidante attesa quel 2/4 e poi 3/4 piccolo che compariva in alto a destra del tuo schermo. Mi ricordo di aver atteso col fiato sospeso il risultato di un Sampras-Agassi finale di San Josè finito alla 5/5 di pagina 245... quando lessi della vittoria di Pete dovevo essere diventato già blu come un puffo e probabilmente ero anche andato, senza saperlo, a un soffio di fiato dall'abbattere il record del mondo di apnea. Ma la gloria da Guinnes dei Primati era secondaria visto che a) ero vivo b) Sampras aveva vinto. Eppure c'era un misterioso ed inspiegabile fascino dietro l'intrinsecamente spietata natura del televideo Rai. Mi piaceva quello strano marchingegno d'informazione perchè dava spazio e credito alla mia/nostra fantasia. Era come quando sentivi le partite alla radio e poi potevi abbandonarti alla libera immaginazione costruendoti il tuo goal di Falcao, Platini o Van Basten che fosse e che Bubba, Nesti o Ameri avevano appena annunciato irrompendo via etere con il loro vocione. Era tanto facile quanto bello. Bastava chiudere gli occhi e ti immaginavi quella maglia rossa con il numero 5 bianco stampato sulla schiena volare libera e veloce verso la porta avversaria e poi c'era il pallone che gonfiava la rete e il boato del pubblico che arrivava direttamente dalla radio a ridestarti proprio mentre il radiocronista di turno ridava la linea al campo centrale. E la controprova che quel goal era un po' anche tuo c'era alla sera a "90esimo minuto" quando Paolo Valenti ti dava la certezza della fine dell'incantesimo dato che raramente le immagini proiettavano il goal che ci eravamo immaginati ad occhi chiusi davanti la radiolona. Ieri sera, appena tornato a casa, ho preso la vhs dal video ma poi, non so perchè, ho deciso di non guardarla. Ho scelto di nuovo il televideo, pagina 284 e ho letto il risultato come non faccio mai... ma proprio come facevo tanti anni fa. San Josè: Sampras b. Agassi 6-3 6-4 è diventato magicamente Indian Wells: Hantuchova b. Kuznetsova 6-3 6-4. La stessa misteriosa alchimia di allora. Non credo che guarderò la registrazione. Nel pomeriggio, con calma, mi leggerò i preziosi commenti sul thread di Indian Wells nel forum di MyMag o su WtaWorld. Ieri sera ho preferito chiudere gli occhi e addormentarmi sognando il match, il mio Daniela b. Svetlana proprio come quando dopo averli sentiti via radio sognavo i goal del mio Falcao o il mio Van Basten. Buona domenica e se magari seguirete le partite via radio o Nadal-Djokovic via livescores: sogni d'oro anche a voi.

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