Come tradizione vuole, ieri mattina ho seguito con grande attenzione Barcellona-International Porto Alegre finale 2006 del Campionato del Mondo per Club. Ho sempre amato molto la Coppa Intercontinentale o Mondiale per Club come lo hanno ri-battezzato, con mio grande disappunto, di recente. L’intercontinentale ha sempre avuto ai miei occhi un fascino particolare, un non so che di lontano, esotico. Sarà perchè si gioca nella terra del Sol Levante o per il fuso orario, sarà...ma non so spiegarlo bene neppure io. E poi a lei è legato il mio primo ricordo di finale “vinta”. Era il 1985 e arrivavo dai lacrimoni della Coppa dei Campioni dell’anno precedente persa ai rigori dalla mia Roma. Ricordo ancora quando, conquistato da Falcao, annunciai immerso nell’incollatura del mio primo album di figu panini a mio padre, Juventino d.o.c., e al resto della mia famiglia, granata “da legare”, che sarei diventato invece giallorosso. Passato lo sgomento iniziale e accantonata l’idea di fare harakiri, cuore di papà mi regalò perfino la bandiera della Roma e seguimmo insieme la finalissima con il Liverpool nel lettone di casa. “La bandiera porterà bene” mi disse mio padre. Evidentemente che portava bene non lo sapevano né Conti né Graziani che cacciarono in curva i loro rigori decisivi e in un mare di lacrime i miei sogni di vittoria in Coppa Campioni. Quella mattina di dicembre del 1985 invece c’era mio padre in “tensione” davanti alla tv (senza bandieroni di sorta) e io con lui spettatore imparziale almeno fino alla magia di Michel Platini. Le Roy quel giorno mise in rete un goal di una bellezza stordente: stop, sombrero, piroetta e voleè di sinistro (mi pare n.d.r.), tutto in un amen, in un solo felino movimento. Un ballerino in scarpini da calcio che stregò tutti, dal Giappone fino alla Groenlandia, meno l’arbitro che evidentemente non aveva il gusto del bello e quindi pensò bene di rompere l’incanto annullando la prodezza per non so più quale futile motivo. E il mago Platini? Beh, se l’avete visto o ri-visto lo sapete altrimenti liberi di non credermi ma rimase per un istante sdraiato in mezzo al campo, in elegantissimo sciopero, piu’ incredulo che sornione, forse anche un pizzico divertito. Poi si rialzò, applaudì l’arbitro e riprese a giocare. La Juve vinse, per la gioia di mio padre e un po’ anche la mia, in rimonta quella finale proprio ai maledetti rigori ma questa è un'altra storia. La storia della "mia" Intercontinentale, nonostante siano passati 20 anni e abbia visto tanti altri campioni vincerla, avrà sempre in copertina le Roy Michel sdraiato. Chapeau. W la France, per una volta. L'albo d'oro della manifestazione
2006 - Internacional de Porto Alegre (BRA)
2005 - San Paolo (BRA)
2004 - Porto (POR)
2003 - Boca Juniors (ARG)
2002 - Real Madrid (ESP)
2001 - Bayern Monaco (GER)
2000 - Boca Juniors (ARG)
1999 - Manchester United (ENG)
1998 - Real Madrid (ESP)
1997 - Borussia Dortmund (GER)
1996 - Juventus (ITA)
1995 - Ajax (NED)
1994 - Velez Sarsfield (ARG)
1993 - San Paolo (BRA)
1992 - San Paolo (BRA)
1991 - Stella Rossa Belgrado (YUG)
1990 - Milan (ITA)
1989 - Milan (ITA)
1988 - Nacional Montevideo (URU)
1987 - Porto (POR)
1986 - River Plate (ARG)
1985 - Juventus (ITA)
1984 - Independiente (ARG)
1983 - Gremio Porto Alegre (BRA)
1982 - Peñarol Montevideo (URU)
1981 - Flamengo (BRA)
1980 - Nacional Montevideo (URU)
1979 - Olimpia Asunciòn (PAR)
1978 - non disputata
1977 - Boca Juniors (ARG)
1976 - Bayern Monaco (BRD)
1975 - non disputata
1974 - Atletico Madrid(*) (ESP)
1973 - Independiente *(ARG)
1972 - Ajax (NED)
1971 - Nacional Montevideo (URU)
1970 - Feyenoord (NED)
1969 - Milan (ITA)
1968 - Estudiantes (ARG)
1967 - Racing Avellaneda (ARG)
1966 - Peñarol (URU)
1965 - Inter (ITA)
1964 - Inter (ITA)
1963 - Santos (BRA)
1962 - Santos (BRA)
1961 - Peñarol (URU)
1960 - Real Madrid (ESP)


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