martedì, dicembre 05, 2006

5-12-2006 Calcio, Serie A 14a.Giornata. 100 anni di Torino. Un augurio speciale.

Non poteva che finire così con la saetta all'incrocio dei pali al limite dei 90 minuti regolamentari scagliata da un granata d.o.c. come Comotto per un giorno emulo di quei Pulici e Mazzola che lo guardavano e vegliavano (visto il goal "non goal" non concesso a Marianini dell'Empoli al 12' della ripresa n.d.r.) dalle loro gigantografie issate sui distinti del Comunale. Vittoria voluta, attesa e trovata per celebrare degnamente i 100 anni di storia granata. Per l'evento "secolare" scelgo l'articolo del grande giornalista de "La Stampa" Roberto Beccantini, juventino di lunga data: un "gobbo" che fa sinceri auguri per il compleanno del Toro, regalo prezioso. Meglio di così è impossibile o no?!!?!

Da "La Stampa" del 3/12/2006
"Caro Toro, che regalo ti ho fatto" di Roberto Beccantini:

Un gobbo che fa gli auguri al Toro senza gridargli «devi morire», so già che passerà per un traditore che si è bevuto il cervello. Ve li faccio lo stesso. Cent’anni di «toritudine». In alto i calici: è il minimo. Se indosso il pigiama (fino al maggio scorso, rigorosamente Palazzo), lo devo alle diavolerie di Omar Sivori. Abitavo a Bologna. Mi stregò. Prima di diventare avversari, siete stati i racconti che un padre, juventino, faceva di quella Squadra che nessuno della mia generazione ha visto, ma che la forza della parola ci aiutava a immaginare. Voi avete bisogno di noi per sentirvi diversi. Noi abbiamo bisogno di voi per sentirci superiori. Noi juventini siamo figli di papà (Agnelli). Voi granata siete figli della madre di tutte le tragedie: Superga. È questa la cesura, drastica, che spiega la distanza emotiva fra i due mondi. Il destino ha curato persino i dettagli: il nostro Scirea è morto in Polonia, il vostro Meroni a Torino, travolto da un suo tifoso. Più ci penso, più non so cosa pensare.

Il Toro, per me, è un pezzo di storia. E la storia non è un cerino vagante: è una fiaccola che riscalda la passione comune. Finché derby non ci riunisca (curva Scirea). Finché derby, con calma, non torni a separarci (curva Maratona). Quando toccò a noi brindare al centenario, nel 1997, eravate in B voi. Oggi che tocca a voi, siamo in B noi. È il regalo che non avrei mai voluto farvi. In compenso, vi abbiamo strappato l’esclusiva degli scudetti revocati. Di solito, gli «auguri di serie B» sono quelli che il festeggiato liquida con un’occhiata distratta. Ho l’impressione che per il bigliettino del sottoscritto, juventino in transito da Crotone a Frosinone, farete un’eccezione.


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"Il Punto" preziosa rubrica di Roberto Beccantini su "La Stampa"
IL PUNTO di ROBERTO BECCANTINI

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