mercoledì, gennaio 31, 2007

29-1-2007 Tennis, Australian Open 2007. Il "solito" capolavoro di Federer e i muscoli di Serena.

Roger Federer e Serena Williams vincono gli Australian Open 2007 di Tennis. Se per lo svizzero è cronaca di una vittoria annunciata, non si può dire altrettanto per la più piccola delle sorelle Williams. Roger è il "solito" film. Ci sono capolavori del cinema come Il Migliore di Robert Redford, Il Gladiatore o gli Intoccabili (tanto per citare alcuni titoli che ben si abbinano al Federer di questi ultimi anni) che un appassionato di cinema, come il sottoscritto, ha sicuramente visto e ri-visto più di una volta. 5-6 anche 7 volte ma poi, quando si sanno addirittura a memoria le battute del capolavoro, inesorabilmente quella Vhs, quel dvd vengono lasciati con più o meno cura ad impolverarsi nella videoteca. E' così, è umano, c'è voglia di non vederlo per un pò il "capolavoro", magari c'è addirittura voglia di trash, di Viulentemente mia, di Pierino contro tutti, dell'Allenatore nel Pallone. C'è voglia di un film nuovo, non sempre della stessa, anche se bellissima e premiatissima, storia. C'è voglia di nuovi attori. Io domenica dopo quel parziale di 8-1 Roger sul 4-5 e 15-40 e servizio Gonzo ho messo via il "capolavoro" Federer. Basta, a costo di lesa maestà. Ho bisogno di una Serena Williams anche nell'Atp, di qualcuna che sul match point o set point che sia reciti a braccio e piazzi un ace contro la numero 1 del mondo. Ho bisogno di una nuova storia, anche se sicuramente meno bella, meno incantevole. Ho bisogno di nuovi attori (non) protagonisti, più sfacciati, meno perfetti nella loro parte di quanto lo sia stato il pur buono Fernando Gonzalez, gente che improvvisa insomma senza attenersi al solito copione. Chiamatemi quando qualcuno metterà un ace o non farà uno smash fuori (ogni riferimento all'Andy Roddick versione Masters non è puramente casuale n.d.r.) su una possibile variazione di tema. Non chiedo un finale diverso, per carita God save happy end, ma una trama con qualche colpo di scena in più si. Per ora schiaccio stop e ritiro il capolavoro da Oscar nella mia videoteca, non prima di aver fatto lo stesso una standing ovation per Federer 10 (come gli Slam vinti) e lode. Too good anche per un aficionados di lunga data come il sottoscritto. Meglio, molto meglio i "muscoli" di Serena !!! Ebbene si i muscoli della Williams e no, non mi riferisco allo strapotere fisico mostrato in finale dalla ex (solo per le classifiche n.d.r.) n.1 a stelle e striscie e nemmeno mi riferisco maliziosamente alla silhouette tutt'altro che perfetta della nuova campionessa degli Aussie Open. Il riferimento è alla storica rivista "Matchball" (bei tempi quando la si trovava in edicola col la sua cover bordata di rosso) che nel numero dedicato alla vittoria di Stefan Edberg agli U.S. open 1992 titolò proprio "I mUScoli di Stefan". Ora con le debite proporzioni (Stefanello giocava un tennis divino di fioretto mentre Serena preferisce usare la spada o la clava, fate voi) questa vittoria della Williams mi ha ricordato un pò quel Flushing Meadows firmato Svezia. Allora Edberg incantò tutti, me compreso, con una finale sontuosa contro il mio idolo Sampras ma si era meritato il titolo ben prima venendo fuori con la grinta, il coraggio e il carattere del campionissimo mai domo da 3 match consecutivi, tutti in 5 lottatissimi set, contro Chang, Lendl e Krajicek nei turni precedenti. Serena ha cominciato prima degli ottavi di Edberg a vivere pericolosamente sull'orlo del baratro, fin dal match con la Petrova, poi c'è stata la Peer, ma alla fine ne è uscita sempre vincitrice e sorridente fino alla ciliegina sulla torta della finale monstre di oggi in cui ha dominato una spenta e impotente Maria Sharapova. A suo modo, Serena come Edberg. Chapeau. Un ritorno da campionessa assoluta. Per molti addetti ai lavori e non questa vittoria sarebbe la "fine della credibilità del tennis Wta"... rispetto questa opionione ma proprio non la condivido. Forse ci si è dimenticati con troppa fretta che nel 1995 la grandissima Monica Seles, dopo il tragico fatto di Amburgo '93, ritornò e a due, dico due, anni di distanza vinse al rientro i Canadian Open, arrivò in finale a NY battuta in 3 set solo dalla Graf (non prima di averle rifilato un 6-0 nel secondo set) e poi trionfò, chiudendo il cerchio, ad inizio '96 a Melbourne. Sono imprese più uniche che rare, roba da campionesse e Serena lo è, senza alcun dubbio. Grande.

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