mercoledì, settembre 27, 2006

27-9-06 Calcio, Champions League 2006. Valencia - AS Roma: Totti, 30 senza lode

Compleanno amaro al Mestalla per Francesco Totti. La sua Roma inciampa sul Valencia di uno scatenato David Villa. Gli uomini di Spalletti partono bene, pericolosi soprattutto con Perrotta (m.v.p. dei giallorossi n.d.r.), ma arrivano col fiatone alla volata finale nel secondo tempo e non recuperano più il gol di svantaggio accumulato nei primi 45'. Per gli iberici decisivo l'asse Angulo-Villa: l'esterno manda in crisi Tonetto e costringe la difesa giallorossa ad aprirsi e negli spazi Villa la punisce severamente. Pagellone, tanto per non smentirmi :
Doni: voto 6.5 Almeno tre parate strepitose, qualche problema invece con i rinvii di piede. Sbilenco.
Panucci: voto 6+ Vicente è un bruttissimo cliente ma lui l'addomestica con le buone e/o con le cattive. Gladiatorio.
Ferrari: voto 6 Morientes era un prova del 9 difficilissima e lui se l'è cavata egregiamente. Promosso.
Chivu: voto 5.5 Tanto bravo da eccedere in sicurezza e lì Villa lo punisce senza pietà. Narciso.
Tonetto: voto 4/5 Angulo lo porta fuori zona e lui va per le terre perdendo la trebisonda. Tramortito.
Cassetti: voto 6- Ha il merito di procurarsi il rigore. Troppo di polmoni, poco col cervello.
Aquilani: voto 5 Chi troppo vuole nulla stringe. Esasperato.
De Rossi: voto 6 Non si estrania mai dalla lotta anche quando la forza lo abbandona. Coriaceo.
Pizarro: voto 6- Poco lucido nel finale, purtroppo quando più serviva la sua regia. Corrente alternata.
Okaka: voto 5.5 Un fallo da rigore enorme per grazia divina sfuggito alla terna arbitrale. Inesperto.
Perrotta: voto 7 Il migliore della banda Spalletti. Furioso negli inserimenti. Gli manca solo il goal. Quasi perfetto.
Totti: voto 5.5 Mezzo voto in più per il suo 30esimo compleanno ma ancora non ci siamo. Piombato.
Montella: voto 5.5 L'aeroplanino subentra ma non incide come dovrebbe e potrebbe. Non decollato.
Canizares: voto 6 Una parata d'istinto su Pizarro, null'altro. Inoperoso.
Miguel: voto 6 Bloccato nella retroguardia svolge ordinato il suo compitino difensivo. Diligente.
Albiol: voto 6 Si appoggia all'esperienza di Ayala e ne esce senza ferite. Intonso.
Ayala: voto 6.5 Il nemico pubblico n.1 doveva essere il "suo" Totti e invece ha dovuto badare più a Perrotta ma lui si è arrangiato bene di mestiere. Veterano.
Moretti: voto 5.5 Distrugge dietro tutto quel che di buono crea quando fluidifica in avanti. Gambero.
Edu: voto 6.5 Rimbalza da una parte all'altra del campo, recuperando palloni a iosa. Trottola.
Albelda: voto 6+ Copre le spalle alle incursioni dei centrocampisti d'assalto Angulo, Vicente ed Edu. Linea Maginot.
Vicente: voto 6 Panucci non è Tonetto e purtroppo per lui trova pane per i suoi denti. Ammaccato.
Angulo: voto 7 Scende in campo, si allarga sulla fascia e via a portar a scuola il povero Tonetto. Maestro.
Villa: voto 7.5 La standing ovation con cui il Mestalla saluta il suo cambio dice tutto. Incontenibile.
Morientes: voto 5/6 Quando non c'è Ferrari ci si mette un superbo Doni a sbarrargli la via del gol. Murato.
Silva: s.v. Occhio al pupillo di Flores perchè ha piedi d'oro. El nino.

lunedì, settembre 25, 2006

24-9-06 Ciclismo, Campionato del Mondo - Salisburgo. Il Grillo mondiale

Pensavo, sinceramente, di ritrovarmi qui a parlare/vi della Ryder Cup, dell'Europa ancora travolgente sugli U.S.A. e soprattutto delle emozioni da brividi della buca 16 quando tutti, dai compagni agli avversari, da Woosnam a Tiger, sono corsi ad abbracciare Darren Clark che, dopo aver messo a segno il colpo vincente contro Zach Johnson (3/2), si era lasciato per un attimo vincere dalle lacrime pensando alla moglie scomparsa da poche settimane. E invece... invece Paolo Bettini, detto il grillo, è saltato sul mondiale di ciclismo, coronando quella che egli stesso ha giustamente definito "una carriera perfetta". Non ne capisco molto di ciclismo, di percorsi e di rapporti da scalare ma ieri mentre ero davanti allo schermo non ho potuto non chiedermi se anche il grande Stefano Benni fosse rimasto, come noi, incollato davanti alla tv rapito dall'ennessima impresa del Bettini già olimpico e ora mondiale. Chissà... magari un giorno deciderà di scrivere Bar Sport 3000 e trasformerà con la sua penna magica il suo leggendario Cinno nel Grillo di Bettiniana memoria. Eh si, perchè il Grillo di ieri sarebbe perfetto per un suo racconto:

Il grillo (liberamente copiato da Benni n.d.r.)

L'idolo del ciclorintronato è il grillo, ovvero Paolo Bettini,
altrimenti detto il campione del mondo.
Il Grillo ha una bella faccia ovale, rosea, due occhietti vispi e un sorriso contagioso
e vive in simbiosi con la sua bicicletta, la bicicletta del Grillo..
Con essa il Grillo piomba come un falco in tutti gli arrivi del Pro-Tour,
supera gli Zabel in corsa, atterrisce i Valverde e sgomina gli Oscar Freire.
Il Grillo, nell'andare in bicicletta, ha una serie di regole fisse:
a) E' severamente vietato mettere le mani sul manubrio quando si vince.
Questo non solo in gara quando si hanno le mani impegnate in una volatona mozzafiato,
ma in ogni altra occasione anche se si sta semplicemente varcando la soglia di casa con un vassoio di tazze, thermos e maritozzi vari.
b) L'andatura da Grillo dev'essere altalenante,
ovvero la bicicletta deve dondolare da sinistra a destra e viceversa sfiorando il suolo,
di modo che nel raggio di venti metri non si frappongano ostacoli viventi.
c) E' vietato cadere e/o arrendersi, quantunque sia disperata la situazione della volata e/o qualunque sia la dinamica della sconfitta. Il Grillo entra nelle volate per ultimo e arriva per primo.
Questo crea il famoso carattere da Grillo,
uno dei misteri della psicologia sportiva moderna.
d) Mentre pedala, il Grillo sorride al mondo e a una carriera agonistica che è perfetta.
e) La via normale del Grillo è costituita da: Mondiali, Olimpiadi, Liegi-Bastogne-Liegi e Milano-Sanremo
La corse a tappe sono accuratamente evitate, perché pericolose
e perché le miss sono chiuse sul palco della premiazioni appannaggio esclusivo degli uomini di classifica e si vedono poco.
Tutto questo comporta, naturalmente, che il Grillo sia
molto odiato da velocisti, passisti e benpensanti.
Come si diventa Paolo Bettini, il grillo?
Qualcuno parla di vocazione, altri di mistero inspiegabile, altri di ragioni sociali
Come che sia, Paolo Bettini non si diventa da un giorno all'altro

La Scheda di "Bar Sport" - Stefano Benni

venerdì, settembre 22, 2006

21-9-06 Golf, Ryder Cup 2006. Tutto un altro sport

Perchè la Ryder è la Ryder: non è solo la manifestazione più vecchia della storia del golf, è un vero e proprio altro sport. Non ci credete? Andatelo a chiedere a sua maestà Tiger Woods: 5, dico 5, tornei di fila (tra cui due prove dello Slam n.d.r.) stravinti quest'estate e che fa la "tigre" al tee-shot della buca 1 del K Club di Straffan? Acqua piena... come direbbe un noto commentatore di sky: "Incredibbile amisci". Vi lascio la scheda del torneo inventato nel lontano 1927 da sir Samuel Ryder.
Torneo: Ryder Cup
Circolo: The K Club - Straffan, Co. Kildare - Irlanda
Data: dal 22/09 al 24/09/2006
Sito Ufficiale:
Albo d'oro:
1927 Usa
1929 Gran Bretagna
1931 Usa
1933 Gran Bretagna
1935-37-47-49-51-53-55 Usa
1957 Gran Bretagna
1959-61-63-65-67-69-71 Usa
1973-75-77-79-81-83 Usa
1985-87-89 Europa
1991 Usa
1993 Usa
1995 Europa
1997 Europa
1999 Usa
2002 Europa
2004 Europa
2006 ?
Squadre:
U.S.A.:
Chad Campbell (Texas, 32 anni); Stewart Cink (Alabama, 33); Chris DiMarco (NY, 37); Jim Furyk (Pennsylvania, 36); J.J. Henry (Connecticut, 31); Zach Johnson (Iowa, 30); Phil Mickelson (California, 36); Vaughn Taylor (Virginia, 30); David Toms (Louisiana, 39); Scott Verplank (Texas, 42); Brett Wetterich (Ohio, 33); Tiger Woods (California, 30). Cap:Tom Lehman (Minnesota, 47)
Europa:
Paul Casey (Eng, 29); Luke Donald (Eng, 2; Sergio Garcia (Spa, 26); Padraig Harrington (Irl, 35); David Howell (Ing, 31); Robert Karlsson (Sve, 37); Paul McGinley (Irl, 39); Colin Montgomerie (Sco, 43); Josè Maria Olazabal (Spa, 40); Henrik Stenson (Sve, 30); Darren Clark (Irl, 3; Lee Westwood (Ing, 33). Cap: Ian Woosnam (Gall, 43)
La Formula:
... prevede 8 incontri di doppio il venerdi - 4 fourballs (ognuno gioca la sua palla) e 4 foursomes (si gioca a colpi alternati - e altrettanti il sabato. Poi 12 singoli la domenica. Vince la squadra che raccoglie più punti (ogni incontro vale un punto, il pareggio mezzo).
La prima giornata di gare (in diretta su skysport extra dalle 9.00):
Montgomerie/Harrington vs Woods/Furyk
Casey/Karlsson vs Cink/Henry
Garcia/Olazabal vs Toms/Wetterich
Westwood/Clarke vs Mickelson/DiMarco
Curiosità (che magari già sapete):
- La Ryder Cup nacque nel 1927 dalla passione e dall'entusiasmo di Samuel Ryder, un ricco commerciante inglese di St. Albans, e di Walter Hagen, grande campione americano, che vollero dare una occasione ufficiale di confronto tra giocatori britannici e statunitensi, i più forti giocatori del mondo. Dal 1927 al 1977 la sfida ha riguardato americani e britannici mentre a partire dal 1979 l'incontro è stato allargato ai giocatori europei sempre contro la squadra americana.
- Il primo capitano britannico fu Ted Ray mentre il primo capitano americano fu Walter Hagen
- Fino all'edizione del 1999 si giocò negli anni dispari mentre a partire dall'edizione del 2002 il torneo venne giocato negli anni pari. Il cambiamento si rese necessario per lo spostamento di un anno dell'edizione del 2001 a causa dei gravissimi attentati alle Twin Towers e al Pentagono accaduti l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti
- I primi giocatori europei selezionati per la squadra europea nel 1979 furono Severiano Ballesteros ed Antonio Garrido
- Il primo capitano non britannico ad aggiudicarsi la Ryder Cup fu Severiano Ballesteros che nel 1997 condusse l'Europa alla vittoria per 14,5 a 13,5 sul percorso di Valderrama in Spagna.
- Il primo ed unico italiano a giocare la Ryder Cup fu Costantino Rocca che partecipò alle edizioni del 1993, del 1995 e del 1997. Il mitico Rocca non esordì nel migliore dei modi : non solo Rocca perse tutti i suoi incontri ma fu accusato, dai tabloid britannici, di aver fatto perdere l'Europa per aver sbagliato un corto putt alla 17 nel suo incontro contro Davis LoveIII. Ma l'anno magico di Rocca in Ryder è il 1995 quando si prese la sua grossa rivincita trascinando l'Europa alla vittoria per 14,5 a 13,5 e portando alla squadra 3 vittorie di cui la più celebre nel singolo dell'ultima giornata quando stracciò il fenomenale Tiger Woods per 4 e 2.
- Sempre in quella per noi indimenticabile edizione del 1995 durante la 4 palle del 2° giorno Costantino Rocca accoppiato a Sam Torrance infilò una storica buca in uno alla buca 11 mentre Howard Clark infilò in 1 colpo solo la 11 durante i singoli dell'ultimo giorno. In tutto sono state 4 le buche in uno nella storia della Ryder Cup : alle 2 sopra menzionate si aggiungono quella di Peter Butler nell'incontro del 1973 e di Nick Faldo nel match del 1993
- Last but not least... i premi sportività sportività a Jack Nicklaus e Lenny Wadkins. Nicklaus nel 69 concesse generosamente a Tony Jacklin un putt da 70 centimetri che permise all'Europa di pareggiare l'incontro. Nicklaus disse che non voleva che a decidere la Ryder Cup di quell'anno fosse un putt così corto. Questo fu il primo pareggio nella storia della Ryder Cup.
Nel 1993 Sam Torrance soffrendo di disturbi ad un piede fu costretto a ritirarsi prima della disputa del suo singolo. Molto cavallerescamente, per non approfittare di quell'infortunio Lanny Wadkins comunicò con le lacrime agli occhi al suo capitano Tom Watson che avrebbe rinunciato a giocare il suo incontro di singolo. Chapeau e buona Ryder.

giovedì, settembre 21, 2006

20-9-06 Calcio, Serie A - 3° Giornata: Da Beccalossi a Ibra

Et voliat se n'è andato il primo turno infrasettimanale della "nostra" Serie A 2006-07 e con esso anche il primo big match. L'Inter corsara espugna l'Olimpico giallorosso grazie ad un gol di Hernan Crespo a fil di "sirena" di primo tempo e riprende quota in classifica volando a -2 dal Palermo saldamente in vetta a punteggio pieno. Questo giro niente pagelloni (contenti vero ??!?Eh-eh-eh) perchè ieri sera quando ho visto Ibrahimovic andare fiero e sicuro di sè verso il dischetto del rigore (di malizia conquistato dall'indiavolato Crespo) e poi ciccarlo clamorosamente mi è tornato in mente un pezzo del comico Paolo Rossi sul "grande" Beccalossi... Buona lettura e spero buone risate.

LODE A EVARISTO BECCALOSSI

Questo pezzo è dedicato a due grandi talenti della cultura mondiale, che han fatto sì che alcuni di noi, se pur perdenti, si ritenessero destinati a una vittoria futura e possibile: Charlie Parker ed Evaristo Beccalossi.
Forse mi rendo conto che molti di voi non sanno chi era Charlie Parker, allora spiego chi era Beccalossi.
Beccalossi è stato uno dei più grandi talenti inespressi del calcio italiano, stiamo parlando di gente che io ho visto, che molti hanno visto.Io non posso dimenticare una partita che era Inter-Slovan Bratislava. Io l'ho vista, chi l'ha vista sa di cosa sto parlando.Ad un certo punto l'arbitro diede un calcio di rigore all'Inter.Per chi s'intende di calcio, ma anche per chi non se ne intende, è facile capire la difficoltà per un giocatore, nella semifinale di Coppa UEFA, di tirare un calcio di rigore.
Lui guardò tutto lo stadio negli occhi e disse :
" Lo tiro io..." e io pensai con tutto lo stadio : questi sono gli uomini veri.
Prese la palla e la mise sul dischetto del calcio di rigore.
Lo fece con la sicurezza dell'uomo che non avrebbe mai e poi mai sbagliato. E sbaglio. E io pensai : per me resta un uomo. Ma quando cinque minuti dopo, e chi ha visto quella partita sa che non mento, ridiedero un calcio di rigore all'Inter, per chi s'intende di calcio, ma a questo punto anche per chi non se ne intende, è facile capire la difficoltà per un giocatore che ha appena sbagliato un calcio di rigore, di riassumersi la responsabilità di ritirarlo.
Lui guardò tutto lo stadio negli occhi. E tutto lo stadio fece : " No ! PuTtana Eva...".
"Lo tiro io !" E mise la palla sul dischetto del calcio di rigore con la sicurezza dell'uomo che non avrebbe risbagliato. E risbagliò !
E io pensai : per me resta sempre un uomo. Un pò sfigato ma pur sempre un uomo.
Ma quando cinque minuti dopo diedero un calcio d'angolo all'Inter e lui guardò tutto lo stadio negli occhi, e tutto lo stadio disse : "Ma questo che caZzo ci guarda sempre?Che caZzo vuole, i soldi?" e prese la palla e la mise sul dischetto del calcio di rigore, io pensai : Forse è un pò fuori di testa! E non mi sbagliavo, perchè cinque minuti dopo rubò la palla sulla striscia del rinvio al suo portiere, che gli disse : " CazZo fai?". " E' mia! Vado a casa, non gioco più, basta!" e attraversò tutto il campo.
Scartò tutta la squadra avversaria .Da solo davanti al portiere avversario fece una finta, scartò anche il portiere.
Davanti alla porta scartò anche la porta, con un dribbling unico scartò dodici fotografi.Palleggia, di tacco, di punta, di lingua; scarta tutti gli ultras, scarta tutti i poliziotti con i cani lupo;tutti quelli che stracciavano i biglietti...fa fuori un'altra inferriata...Scartò i bagarini, quelli che vendevano le pizzette, gli hot-dog...fu fermato solo in mezzo a piazzale Axum dal tram numero 15...
Quando si risveglio, dopo dieci giorni di coma, la prima frase che disse fu : " Beh, caZzo, ragazzi! Se non è rigore questo qui ! ".


(da "Si fa presto a dire pirla" di Paolo Rossi)

Scheda di "Si fa presto a dire pirla" - Paolo Rossi

martedì, settembre 19, 2006

17-9-06 Tennis, Fed Cup 2006: L'Italtennis veste rosa

Dedicato ai più distratti, il messaggio che è arrivato domenica sera da Charleroi è chiarissimo: l'Italtennis è rosa. Rosa come la vivace maglietta indossata da Mara Santangelo bravissima a pareggiare i conti sul 2-2 sconfiggendo le naturali paure e timori di un esordio azzurro ben più pericolose della modesta Flipkens. 30 anni dopo la Davis targata Panatta & co. siamo ancora Campioni del Mondo. Come in Cile c'è ancora Barazzutti, ma questa prima Fed Cup è autografata Pennetta, Santangelo, Schiavone e Vinci. Il ritiro della Henin per noie al ginocchio destro ad inizio del terzo set del doppio decisivo è quel pizzico di fortuna che è ingrediente essenziale di ogni grande vittoria. Fortunate di sicuro, ma anche e soprattutto brave. E' la vittoria del gruppo, in cui non brilla una campionessa di valore assoluto come la Henin, ma che insieme ha saputo lasciarsi alle spalle la paura di sciupare questa splendida opportunità. Un successo prezioso come sottolineato dal capitano Barazzutti: "Ci siamo trovati per strada e abbiamo costruito qualcosa di grande. Io sono solo un passeggero, queste ragazze mi hanno portato qui." ! Già, grazie ragazze di aver (ri)portato il nostro tennis in vetta al Mondo.

Fed Cup 2006, 16-17 Settembre Charleroi (Belgio), Hard:
Francesca SCHIAVONE b. Kirsten FLIPKENS (BEL) 6/1 6/3
Justine HENIN-HARDENNE (BEL) b. Flavia PENNETTA (ITA) 6/4 7/5
Justine HENIN-HARDENNE (BEL) b. Francesca SCHIAVONE (ITA) 6/4 7/5
Mara SANTANGELO (ITA) b. Kirsten FLIPKENS (BEL) 6/7 6/3 6/0
Francesca SCHIAVONE / Roberta VINCI b.
Kirsten FLIPKENS / Justine HENIN-HARDENNE (BEL) 3/6 6/2 2-0 Rit.

sabato, settembre 16, 2006

16-9-06 Calcio, A Giacinto (di Fernando Acitelli)

No, non mi ero dimenticato. Solo che non mi ricordavo più dove era finto il libro di Fernando Acitelli. 10 giorni fa se ne andava, troppo presto, Giacinto Facchetti. Il "Gigante di Treviglio" per i giornalisti, il "capitano" per gli interisti di vecchia data, il "facco" per l'interista d.o.c. Beppe Severgnini, il "brindellone alto" per lo sciagurato Moggi, un campione dentro e fuori dal campo per tutti gli altri. La poesia qui sotto è di Fernando Acitelli da "La solitudine dell'ala destra" (n.b. in fondo il link per saperne di più sul libro). Ciao Giacinto.

Giacinto Facchetti

etica dell'alpino.
Profilo intarsiato
nei rifugi dolomitici.
Cori e grappa.
Eppure, tralasciando
la fisiognomica,
fosti il prototipo
del guerriero delle retrovie,
bello e maestoso: un colosso di Rodi
in carne e ossa, defensor fidei
in maglia (nero)azzurra.

Scheda de "La solitudine dell'ala destra" - Fernando Acitelli

lunedì, settembre 11, 2006

10-9-06 Moto GP, Gran Premio di Malesia. Il Dottore ci lascia senza fiato.

Ora ci crediamo anche noi insieme a Velentino. Ci crediamo di più perchè abbiamo ammirato The Doctor rischiare tutto in un duello "rusticano" con Capirossi per un sogno mondiale che due gare fa nessuno vedeva più tranne lui. Ci crediamo di più perché sciupare tutto dopo aver colorato come ieri la Moto GP d’azzurro anzi di giallo e di rosso (come i colori delle carene dei due campioncini) sarebbe davvero un peccato. Che show la gara di ieri. Da raccontare. Una di quelle sfide che ti incolla alla poltrona anche se, come il sottoscritto, sai a malapena cambiare una gomma. Sono rimasto tre quarti d’ora immobile in assoluto silenzio rotto solo dal rombo dei motori quasi avessi paura di disturbare il funambolo rosso e quello giallo che si sverniciavano a ripetizione dentro il mio televisore. Che il “dottore” sia garanzia di spettacolo è risaputo ma quando come ieri ci si mette anche Capirex allora è un attimo finire sull’ottovolante delle emozioni. Cardiotonici a go-go. Fermo lì, col fiato tirato, come quando Valentinik infilava Loris prima dell’ultimo giro di walzer a gomme finite o come quell’ultima staccata all’ultima curva, come da copione. Rossi frenava al limite, Capirossi oltre ogni umana immaginazione finendo lungo. Da lì in avanti era festa grande. Ero sul divano ma avrei voluto essere al box Yamaha a saltare sulla sedia come Uccio e poi sotto il palco della premiazione mentre i due fenomeni si scambiavano pacche come vecchi amici al bar per gioire con loro magari abbracciando il team manager Brivio o meglio ancora l’umbrella-girl, quella dalle gambe chilometriche che ho “casualmente” adocchiato alla partenza accanto al bolide giallo Yamaha. Rossi c’è, Guido Meda dixit, il suo sogno di rimonta impossibile pure. Ci crediamo anche noi.

domenica, settembre 10, 2006

10-9-06 Tennis, U.S.Open 2006 - Lassù con Maria Sharapova

Sono quassù in una leggerissima nuvola di gioia sportiva. E non è la prima visita ai "piani alti". Comincio ad abituarmici. Se qualcuno il 2 di Gennaio me l'avesse profetizzato non gli avrei mai creduto, giuro. E invece... La prima volta quassù mi ci sono trovato così all'improvviso, quasi senza accorgermene, come è nel più classico dello stile di noi bugianen. Son planato quassù la sera della premiazione, in piazza Castello, dell'oro olimpico di Armin Zoeggler. Migliaia di persone a cantare l'inno di Mameli. Brividi, indimenticabili. E dire che ci eravamo arrivati con piedi ben saldi a terra all'evento preoccupati da quel gruppetto sparuto di sapientoni che prevedevano la sicura sventura di un'Olimpiade in tono minore. E invece ci siamo fatti avvolgere e travolgere dal sogno olimpico, contagiando tutto e tutti. E poteva anche bastare così... se non mi avesse rispedito quassù in piena estate "tedesca" Fabio Grosso quando ha trasformato il rigore del mio/nostro sogno mondiale. Altro che piedi per terra, lì si partiva da sotto terra. Prima Calciopoli e poi le precipitose accuse a Lippi e ai giocatori di quella nazionale che amo e soffro a prescindere, incondizionatamente, come mi ha insegnato mio padre. Mio papà, che mito. Ci credeva già dopo il pareggino scialbo con gli States e per fortuna ci hanno creduto soprattutto Lippi, Gattuso e Kannnavaroo e tutti gli altri ventitre azzurri che il 9 di luglio mi hanno catapultato per la seconda volta quassù. Lacrime, ineguagliabili. E non chiedevo di più... fino alla finale di stanotte. Si era volato basso anche questa volta con tutte quelle critiche alla bella siberiana... ce ne era per tutti i gusti, da quelle (più che giuste) tecniche a quelle (stucchevoli) comportamentali. E invece ri-eccomi ancora quassù ma... non mi ci ha spedito lo splendido uno-due pugilistico con cui la Sharapova ha mandato ko le prime due giocatrici del mondo. No, non sono qua per i due 6-0 (su tre set n.d.r.) rifilati in scioltezza alla Mauresmo in semifinale e nemmeno per il duplice 6/4 con cui Masha ha dominato la Henin in finale imponendole il suo insostenibile ritmo di palleggio e le sue micidiali accelerazioni da fondo. Il biglietto n.3 per l'attico "con nuvola" lo devo soprattutto a quel piccolo gesto finale quando durante la premiazione la bella siberiana per la felicità incontenibile quasi ci smonta in diretta la coppa di Flushing. Ih-ih-ih. Quella "combina guai" è la mia Maria, quella che mi/ci ha stregato a Wimbledon 2004, quella libera dalla figura ingombrante del padre, quella (per una volta) lontana dai riflettori dei mass media, quella che è solo una ragazza di 19 anni che non sta più nella pelle per aver realizzato un bellissimo sogno. Sorrisi, felici. Domani scendo dalla nuvola, promesso... almeno fino alla prossima volta... eh-eh-eh-eh... no, scherzo, puo' bastare davvero così per questa meraviglia di 2006... certo che se Valentino Rossi realizza l'epica rimonta... To be continued... !

sabato, settembre 09, 2006

9-9-06 Fantacalcio, Magic Campionato 06/07. Si schiera l'Atletico Memorino

"Il gioco più bello del mondo... dopo il calcio". Così viene definito il Fantacalcio, vera e propria malattia per appassionati e non del Dio Pallone. Ovviamente io non sono immune da tale "tremenda" (fanta)malattia e così anche quest'anno ho investito i miei bei 19.99 euro (potevano fare 20 tondi che suonava meno presa per i fondelli n.d.r.) e mi sono schierato al via del Fantacalcio Ufficiale della Gazzetta dello Sport. Ecco la rosa 2006-07 del mio Atletico Memorino:
Portieri:
01.De Sanctis, Morgan (Udinese, 13 Fantamiliardi)
12.Paoletti, Gabriele (Udinese, 1)
22.Sciarrone, Carlo (Udinese, 1)
Difensori:
02.Panucci, Christian (AS Roma, 10)
03.Pasqual, Manuel (Fiorentina, 12)
04.Zauri, Luciano (SS Lazio, 6)
13.Contini, Matteo (AC Parma, 4)
14.Pfertzel, Marc (Livorno, 3)
15.Ferronetti, Damiano (AC Parma, 2)
16.Mantovani, Andrea (Chievo, 1)
17.Lukovic, Aleksandar (Ascoli, 1)
Centrocampisti:
05.De Rossi, Daniele (AS Roma, 15)
06.Vieira, Patrick (FC Inter, 15)
07.Kakà, Ricardo (AC Milan, 25)
08.Foggia, Pasquale (SS Lazio, 9)
18.Fini, Michele (Ascoli, 6)
19.Esteves (Reggina, 1)
20.Rosi, Aleandro (AS Roma, 1)
21.Missiroli, Simone (Reggina, 1)
Attaccanti:
09.Adriano, Leite Ribeiro (FC Inter, 37)
10.Totti, Francesco (AS Roma, 36)
11.Inzaghi, Filippo (AC Milan, 25)
23.Crespo, Hernan (FC Inter, 23)
24.Leon (Reggina 1)
25.Ceravolo, Fabio (Reggina, 1)

giovedì, settembre 07, 2006

7-9-06 Calcio, Europei 2008 Qualificazioni - Girone B: Francia-Italia 3-1

Rivincita doveva essere e rivincita è stata. Eravamo in ritardo di condizione atletica, lo sapevamo noi, lo sapevano loro e difatti l'abbiamo pagato carissimo. Qualificazioni per l'Europeo 2008. l'occasione giusta servita su un piatto d'argento per Henry & Co. e loro non se la sono giustamente fatta scappare. Vendetta (sportiva, ovvio) voluta, cercata, ma consumata con grandissimo stile da parte dei blues. Più che la (indubbia) lezione sul campo, credo ci sia da imparare la lezione "fuori" dal campo: lo straordinario saluto di tutto S.Denis al campionissimo Facchetti vale da solo piu' di qualsiasi 3-1 o goleada che sia. Chapeau ai cuginastri e giù il cappello davanti al capitano Cannavaro che ci ha messo la faccia come sempre nelle interviste dopo gara mentre qualche altro campionissimo (?) si dava veloce alla "macchia". Pagellone immancabile:
Coupet 6 Più che ginnico su Cannavaro e Semioli, nulla puo' sulla zuccata del Gila. Felino,
Sagnol 5/6 Va col liscio su Grosso ma Semioli non lo castiga. Graziato,
Thuram 6.5 34 anni all'anagrafe calcistica e non sentirli. Sempreverde,
Gallas 5.5 Solito "vai avanti tu che mi vien da ridere" sulla palla inattiva che porta al gol di Gilardino. Pigro,
Abidal 6+ Cancella Semioli dalla fascia con semplicità imbarazzante. Eraser,
Malouda 6+ Corre, contrasta, tira, si inserisce. Roba da manuale del buon centrocampista. Impeccabile,
Ribery 6.5 Per una volta il meno appariscente dei tre moschettieri dell'attacco transalpino. Athos,
Vieira 7.5 Quando gioca così è quasi illegale. Devastante,
Makelele 6.5 Si occupa del lavoro sporco in mezzo al campo. Asfissiante,
Saha s.v. Ma non poteva giocare lui da prima punta? Rimpianto,
Henry 7.5 Solo magie con la palla sempre incollata al piede. Incantatore,
Govou 7.5 Se TT è la mente, lui è il braccio armato dei galletti. Arma Letale,
Buffon 5.5 Da lui ci sia aspetta sempre il miracolo, se poi non arriva si storce il naso. Titubante,
Zambrotta 5 A.A.A. cercasi disperatamente il vero Zambro. Quello convocato dal povero Donadoni era il gemello scarso. Lost in translation,
Cannavaro 5.5 Non gli è servito nemmeno ricorrere alle cattive. Ultimo a capitolare. Capitano coraggioso,
Barzagli 5 La Francia non da punti di riferimento in attacco e lui si perde in un bicchier d'acqua. Raggirato,
Grosso 5 Gli altri saettavano come in sella ad una Honda da GP e lui sembrava rincorrerli in bici. Rallenty,
Perrotta 5.5 A forza di cambiare ruolo ed immetere nuovi dati ieri sera il sistema ha fatto tilt. Spegnere e riavviare,
Gattuso 6 Lasciato solo a battagliare contro Vieira, Malouda e Makelè. Duello impari,
De Rossi s.v. Se fosse una canzone di Battisti da dedicare al confuso Donadoni sarebbe: "Mi son scordato di te",
Pirlo 5+ Zero energie, zero invenzioni, luce spenta. Appisolato,
Semioli 4/5 C'era grossa crisi sulla nostra fascia destra ieri. God Saves Mauro German,
Cassano 4/5 La sua prova è stata quasi più brutta della nostra divisa da gioco. Pulp soccer,
Gilardino 6+ Tre palloni giocabili e uno l'ha inzuccato in rete fotocopiando il gol agli Usa del Mondiale. Capoccione.

mercoledì, settembre 06, 2006

6-9-06 Pallavolo, FIVB World Grand Prix - Final Six: Di tutto di più

Ci siamo, pupattole del volley mondiale sugli scudi a partire da oggi a Reggio Calabria per la Final Six del Gran Prix... come sempre, piccola guida per chi non vuole perdersi neanche una schiacciata:

FIVB World Grand Prix - Final Six
Data: 6-10 Settembre 2006
Luogo: Reggio Calabria, Italia
Sito ufficiale: Official Website
Le 6 finaliste:
Russia:1. Borodakova, 2. Zhitova, 4. Bruntseva, 5. Shashkova, 6. Godina, 7. Safronova, 9. Kryuchkova, 11. Gamova, 12. Sheshenina, 16. Merkulova, 17. Kulikova, 18. Akulova. Allenatore: Caprara.
Italia:2. Rinieri, 3. Togut, 5. Anzanello, 6. Fiorin, 7. Guiggi, 8. Paggi, 9. Centoni, 10. Dall?Igna, 12. Piccinini, 14. Lo Bianco, 15. Del Core, 18. De Gennaro. Allenatore: Bonitta.
Giappone:2. Oyama, 3. Takeshita, 5. Takahashi Miyuki, 6. Sugayama, 7. Horai, 9. Sugiyama, 10. Takahashi Midori, 11. Araki, 12. Kimura, 14. Oyama Shuka, 15. Ochiai, 17. Ishikawa. Allenatore: Yanagimoto.
Cuba:1. Ruiz, 2. Santos, 3. Carrillo, 4. Gonzales, 6. Ramirez, 7. Arredondo, 8. Ortiz, 11. Mesa, 12. Calderon, 14. Carcaces. Allenatore: Calderon.
Cina:1. Wang, 2. Feng, 3. Yang, 4. Liu, 5. Chu, 6. Li Shan, 7. Zhou, 10. Xue, 11. Li Juan, 12. Song, 16. Zhang, 17. Xu. Allenatore: Chen.
Brasile:1. Walewska, 2. Carol, 3. Mari, 5. Caroline, 7. Fofao, 8. Valeskinha, 9. Fabiana, 10. Sassa, 12. Jaqueline, 13. Sheilla, 15. Arlene, 17. Renata. Allenatore: Ze'Roberto.

Girone A:Italia (paese organizzatore); Cina (3 fase preliminare); Cuba (4 fase preliminare).
Girone B:Brasile (1 fase preliminare); Russia (2 fase preliminare); Giappone (5 fase preliminare).

Calendario (partite tutte in diretta su skysport 2 n.d.r.):
6 settembre:
ore 17.30 Brasile - Russia; ore 20.30 Cina - Cuba
7 settembre:
ore 17.30 Russia - Giappone; ore 20.30 Italia - Cuba
8 settembre:
ore 17.30 Brasile - Giappone; ore 20.30 Italia - Cina
9 settembre:
ore 14.30 Semifinale 1a girone A-2a girone B; ore 17.30 Seconda Semifinale 2a girone A-1a girone B
10 settembre:
ore 17.30 Finale 3-4 posto; ore 20.00 Finale 1-2 posto

lunedì, settembre 04, 2006

3-9-06 Tennis, U.S. Open 2006. Ciao Andrè

"Grazie. Oggi il punteggio (7-5, 6-7, 6-4, 7-5 B.Becker n.d.r.) dice che ho perso... ma io voglio dirvi soprattutto quello che ho trovato: in 21 anni di tennis ho trovato lealtà, fiducia, ispirazione che mi hanno aiutato anche nei momenti più bassi della mia vita. Mi avete caricato sulle vostre spalle e mi avete sostenuto per permettermi di raggiungere i miei sogni. Ho trovato VOI e terrò il vostro ricordo con me per tutto il resto della mia vita." Andrè Agassi. E noi terremo stretto per sempre il ricordo del suo grande tennis.

venerdì, settembre 01, 2006

31-8-06 Tennis, U.S. Open 2006. Andrè Agassi: Il sogno continua

Giornata intensissima sui campi blu di Flushing Meadows: programmone da leccarsi i baffi con i duellissimi Federer-Henman e Moya-Mathieu e dulcis in fundo Marrrat come lo pronuncia Marianella in telecronaca... ma io stasera passo la mano. Salto un giro come a Monopoli perchè sono ancora inchiodato all'applauso fortissimo from NY di stamattina. Perchè non è ancora finita. Perchè il sogno di Andrè Agassi continua e continua nel migliore dei modi. Sono piantato a stamane perchè eravamo rimasti tutti, all'Arthur Ashe Stadium o a casa mia/vostra non fa differenza, senza fiato. Perchè il suo match con Baghdatis quasi non era ancora finito che era già nella leggenda di questo meraviglioso sport che ci tiene svegli fino all'alba in una altrimenti qualsiasi notte di fine agosto. Non "voglio cambiare canale" perchè di match così ce ne sono sempre di meno, roba da istituire al volo il WWF della racchetta. Perchè è stato come uscire dal cinema dopo un piacevole lungometraggio di 4 ore stra-colmo di grandi emozioni come quelle della rimontona del cipriota da 0-4 nel quarto set o quelle del break e controbreak in avvio di quinta partita o come i crampi improvvisi e (forse) letali a Marcos nell'ottavo gioco o come chi più ne ha più ne metta. Sono fermo perchè ancora una volta c'era lui nel ruolo dell'attore principale. C'era ieri notte contro l'emergente Baghdatis, come c'era con Sampras nel leggendario quarto di finale del 2001 o con Federer nel 2004 in quei primi tre set di una semifinale "marziana" rovinata solamente dai capricci del dio Eolo o come con Blake nello spietato tie-break all' ok corral dell'anno passato. Lui c'era e c'è ancora, per nostra fortuna. E lui, ladies & gentlemen, è Andrè Agassi: IL tennis, Federer o non Federer. Lui che sarà sempre il Kid di Las Vegas. Lui che "colpisce di anticipo come Andreino" è già un classicissimo delle telecronache e dei forum. Lui che ha (quasi) messo in naftalina il "di bianco vestito". Lui che si è inventato lo schiaffo al volo perchè la voleè era per poche elette ed educatissime mani. Lui che si è piegato fino alla 100esima posizione ma poi è rimbalzato piu' forte e veloce di Superman ai vertici. Lui che ha imposto il suo Rock & Roll tennis contro OGNI avversario, su ogni campo o superficie compresa quella infida terra rossa all'ombra della Torre Effeil dove altri grandissimi del gioco come McEnroe, Becker, Edberg, Sampras e (per ora) Federer erano invece clamorosamente scivolati. Lui che ha cambiato il tennis come pochi altri e che dal tennis è stato cambiato (in meglio) come nessun altro. Lui che ha ancora un sogno e soprattutto io/noi che siamo ancora qui ad applaudirlo. Grazie, io salto un giro, ci vediamo domani con Andrè.