mercoledì, agosto 30, 2006

29-8-06 Tennis, U.S.Open 2006. Maria Sharapova: She feels pretty


E' partita ieri nella Grande Mela l'ultima attesissima (e, per ora, bagnatissima visto che piove a dirotto) prova del Grande Slam 2006. Metabolizzata l'assenza della campionessa in carica Kim Clijsters (mandata ko da uno sfortunatissimo infortunio al polso sinistro al Tier I di Montreal contro la Dubois n.d.r.) si puo' tranquillamente affermare che è pronto a darsi battaglia a NY il meglio del gotha del tennis maschile e femminile. Tra i maschi prima che la "solita" sfida a distanza ravvicinata tra Roger Federer e Rafael Nadal, con la possibile aggiunta di Andy Roddick nei panni del padrone di casa e di terzo incomodo, calamiti l'attenzione di tutti, le luci sono come sempre e piu' di sempre puntate sul Kid di Las Vegas: Andrè Agassi, purtroppo al suo probabile ultimo passaggio sui campi blu di Flushing Meadows. Andrè darà il 110% nel tentativo di imitare il suo nemico/amico Pete Sampras (che appese la racchetta al chiodo nel 2002 proprio dopo aver alzato la coppa degli Us Open) ma l'impressione è che sarà durissima replicarne l'impresa. Una vera e propria mission impossible con la poco piacevole sensazione che il "treno" per Agassi sia già passato la scorsa edizione quando fu il n.1 del mondo Federer a stopparlo ad un passo dal sogno battendolo in 4 set in una finale di altissimo livello. Un passo alla volta cmq. The show must go on e per ora la "prima" è stata da spellarsi le mani in applausi: un Andreino in gran spolvero è uscito infatti vincitore da un match altamente spettacolare contro il rumeno Pavel dopo 3 ore e 31 minuti di dura lotta all'ultimo passante vincente. Il Kid ha barcollato sotto 0-4 nel terzo set ma alla fine ha ancora una volta sorpreso tutti, compreso l'avversario che nelle interviste post match ha candidamente ammesso: “Pensavo di averlo in pugno, ma lui è ancora uno dei ragazzi più in forma del circuito. È incredibile: gli auguro tutto il meglio, spero possa andare avanti, se lo merita”. Ora l'ostacolo da superare si fa più alto, visto che il prossimo avversario è l'emergente cipriota Marcos Baghdatis... ma chissà che l'ex allievo di Bollettieri non ci sappia stupire ancora una volta. Tra le pupattole, invece, la scena per ora è, e non potrebbe essere diversamente, tutta per la bella siberiana Maria Sharapova. Visino dolce da attrice, gambe lunghe da modella ma caratterino da mocciosetta tutta grinta e pepe come sanno benissimo le avversarie della russa e come splendidamente evidenziato dall'ultimo divertentissimo commercial della Nike per il lancio della nuova "mise" newyorkese di Masha. Voto 10+ allo strepitoso cameo di John "SuperBrat" McEnroe, un attore mancato. Eh-eh-eh.Vedere per credere:Nike Commercial - I Feel Pretty
Last but not least, un piccolo vademecum per il tifoso malato di tennis made in Us Open:
Sito Ufficiale U.S. Open: Official Website
Tabellone Maschile: Men's Draw
Tabellone Femminile: Women's Draw
Ordine di gioco: Schedule
LiveScores: Livescoring
Sito Ufficiale Eurosport (che segue in diretta l'evento a partire dalle 17.45 ogni giorno):Eurosport TV

lunedì, agosto 28, 2006

27-8-06 Pallavolo, World League 2006: La miglior difesa è l'attacco... di Giba

Con qualche patema di troppo la selecao si conferma sul tetto del mondo anche qui a Mosca. La Pallavolo non è il football NFL e questa bellissima finale di World League conferma che "la miglior difesa è... l'attacco"! Specie se l'attacco è griffato Giba, assoluto e indiscusso m.v.p. (anche) di queste Final Six moscovite. Tanto di cappello o chapeau, come direbbero loro stessi, ai blues che per due abbondanti set hanno accarezzato da vicino il sogno di vincere questa World League e mettere per una volta in riga la superpotenza verdeoro. Ma non sono bastati due set magistrali agli uomini di Blain e il sogno è diventato incubo. Due set dove la difesa transalpina ha tirato su anche le pietre e la regia di Puyol è stata praticamente senza sbavature. Con Ruette che faceva il brasiliano in attacco sembrava davvero fatta e invece, sul più bello, il genio di Bernardinho colpiva ancora. Il tarantolato coach rispolverava dalla lunghissima panchina due campionissimi fin qui un po' in ombra come Gustavo e Anderson ed era la svolta. Ricardo ritrovava la verve e colpo dopo colpo, muro dopo muro, anche la coriacea Francia finiva coll'alzare bandiera bianca. M.v.p. ovviamente Giba, mio personalissimo sestetto di queste finali: Ricardo (p), Ruette (o), Gustavo (c), Rodrigao (c), Giba (s), Kaziyski (s), Exiga (l).
Brasile - Francia 3-2 (22-25 23-25 25-22 25-23 15-13)
Brasile: Heller 5, André 4, Dante 5, Rodrigao 12, Ricardo 2, Giba 30, Sergio (l), Marcelo, Anderson 12, Murilo 8, Samuel, Gustavo 5. All. Bernardinho.
Francia: Pujol 1, Antiga 5, Montmeat 10, Ruette 20, Samica 21, Kieffer 4, Exiga (l), Granvorka 4, Monneraye 3. N.e.: Kilama, Castard, Le Marrec. All. Blain.
Brasile: muri 13, ace 2, errori 12. Francia: muri 7, ace 7, b.s. 16, errori 11.

domenica, agosto 27, 2006

26-8-06 Calcio, Supercoppa Italiana: Crazy 4 Inter

Come la passata stagione, meglio della passata stagione. Crazy for Inter... anzi crazy 4 Inter visto che la pazza squadra di Mancini riesce nella titanica impresa di rimontare 3 gol alla Roma e ad aggiudicarsi il primo trofeo stagionale. Troppo brutta per essere vera la corazzata nerazzurra dei primi 40 minuti, poi il gol di Vieira sveglia la bella addormentata nel bosco di San Siro e, grazie anche all'innesto del bomber Crespo, alla fine Mancio & soci si confermano la squadra da battere della stagione 2006-07. Applausi "amari" a Spalletti e alla strepitosa Roma del primo tempo che ha letteralmente ammutolito il Meazza scherzando i Campioni d'Italia "in pectore". Crudele illusione perchè putroppo le precarie condizioni fisiche di alcuni uomini chiave (Totti, Perrotta e Taddei in primis) e le palesi differenze di organico hanno agevolato l'epica rimonta nerazzurra mandando prematuramente in tilt il gioiellino giallorosso. Pagellone, tanto per non smentirmi:
Toldo 5.5. Correo col capitano Zanetti sul primo gol giallorosso si riscatta subito con un mezzo miracolo su Aquilani. Assolto,
Zanetti 6+ Parte malissimo a destra pressato da Mancini. Riciclato a sinistra ritorna il trattorino di sempre. Diesel,
Materazzi 5.5 Difficile perdonargli le bambole dei primi 45'. Affannato,
Samuel 5/6 La faccia da duro da western non basta sempre. Idem come sopra. Muro pericolante,
Grosso 5 La premiata ditta Taddei&Mancini era il peggio che gli poteva capitare alla prima ufficiale. Paga inevitabile dazio.
Maicon 6 Le qualità atletiche ci sono; quelle tecniche restano da dimostrare. Scheggia.
Figo 7.5 Con Veira il migliore in campo. Campioni si nasce e lui modestamente lo nacque.
Vieira 7.5 L'unico a non affondare nei primi tristissimi 40'. Goleador per una notte,
Cambiasso 6.5 Il gemello albiceleste di Gattuso. Duracell,
Stankovic 6 Decide di partire ad handicap e si "schiera" in campo solo nella ripresa. Ritardatario,
Adriano 5 Volere non è potere, ci prova ma non ci riesce. Macchinoso,
Crespo 7 Il solito cecchino infallibile sotto porta. Giaguaro,
Ibrahimovic 5.5 Più facile per lui irridere gli avversari stremati e in 10 che segnare due gol facili facili a porta semi-sguarnita. Bulletto.
Doni 5.5 Fatale la sua incertezza sulla punizione di Figo. Uccellato,
Panucci 6.5 Preciso e pulito, dalla sua non si passa quasi mai. Fluido,
Mexes 6/7 Il migliore della retroguardia. Tiene botta contro Ibra. Fisique du rolle,
Chivu 5 Sulla coscienza un applauso di troppo e soprattutto il gol riapri-partita di Crespo. Nervi scoperti,
Cufrè 5 Giù di condizione, Figo lo surclassa. Travolto,
De Rossi 6+ L'ultimo a finire la benzina e la Roma crolla del tutto. Frangiflutti,
Aquilani 7 Un primo tempo alla Tardelli Mundial '82. Promessa mantenuta,
Tonetto 5.5 La cura Spalletti magari miracolerà anche lui, ma c'è molto da lavorare. Grezzo,
Taddei 6+ Ce la mette tutta e ancora un po'. Gagliardo,
Perrotta 5.5 Corre tanto spesso a vuoto. Farraginoso,
Mancini 6.5 Trottolino scatenato, dribbla tutto e tutti. Spina nel fianco,
Totti 6 Sempre più assist-man e sempre più non in condizione. Lavori in corso,
Mido 5 Come diceva una celebre canzone: "Ancora tu?". Era meglio Montella a mezzo servizio. Bidone

venerdì, agosto 25, 2006

24-8-06 Pallavolo, World League '06:Dalla Russia con delusione



Brasile-Italia 3-1, tutto come da copione. Infatti, come digestivo all'ora di pranzo il Brasile campione Olimpico in carica ci suona la "nona". Non li battiamo dal 2003 , 8 stese consecutive e purtroppo nemmeno oggi siamo riusciti ad infrangere il taboo verdeoro. Non ho visto l'incredibile debaclè sudamericana contro la Bulgaria nella gara d'esordio ma le sicure strigliate post partita di Bernardinho (che anche oggi ha somatizzato parecchio gli errori dei suoi) temo abbiano dato i loro frutti. Primo parziale di puro volley bailado, superiorità schiacciante in battuta e in attacco, solita deliziosa velocità ed imprevedibilità del palleggio di Ricardo... insomma, ahinoi, un Brasile ritrovato. Un solo dato su tutti: i muri vincenti dopo i primi tre set erano ben piu' del doppio dei miseri 5 piazzati ieri nello sciagurato esordio contro la rivelazione Bulgaria. L'infortunio a Corsano in avvio di secondo set ci costringe per necessità ad utilizzare ancora Papi negli scomodi panni di libero e ci azzera i cambi in attacco ma... ma gli azzurri reagiscono da par loro e a sorpresa rendono pan per focaccia nel secondo set ai blasonati avversari. La riscossa è griffata Savani e soprattutto Fei (anche oggi il migliore nelle nostre fila n.d.r.) ma è solo un fuoco di paglia. Negli altri due parziali torna in campo il vero Dream Team carioca e cala il sipario sulla nostra World League. Andrè ci fa malissimo in battuta, le nostre percentuali di ricezione positiva (28% appena) crollano peggio delle "Canistracci Oil" del film di Pozzetto "Mia Moglie è una strega" e l'Italvolley si sfalda definitivamente complici anche un Savani frettoloso di strafare e un Vermiglio ingiocabile e giustamente sostituito da un più volenteroso Sintini. Si chiude domani colla mesta passerella finale contro la Bulgaria che ci ha matematicamente e giustamente escluso dalle semifinali mandando ko anche la Serbia. Peccato.
Italia - Brasile 1-3(14-25 25-17 19-25 21-25)
Italia: Fei 18, Paparoni 9, Mastrangelo 11, Vermiglio, Savani 9, Tencati, Corsano (l), Sintini 1, Papi 1, Semenzato, Lasko, Cozzi 4. All. Montali.
Brasile: André 16, Dante 13, Rodrigao 6, Ricardo 2, Giba 13, Heller 14, Sergio (l), Elgarten, Anderson 1. All. Bernardinho.
Brasile: aces 6, battute sbagliate 16, muri 15, errori 12, 2l 5. Italia: a 1, bs 9, m 9, e 11, 2l: 5.

giovedì, agosto 24, 2006

23-8-06 Basket, Mondiali 2006. U.S.A.-Italia 94-85


Non siamo riusciti a bissare la sorprendente vittoria contro il Dream Team (ammesso e non concesso che si possa chiamarlo così n.d.r.) di Colonia 2004 ma non abbiamo affatto sfigurato: siamo stati i primi a tenere Team U.S.A. sotto i 100 punti e abbiamo ridotto lo scarto finale a meno di 10 lunghezze. Chapeau. Fare di più era oggettivamente difficile e probabilmente "fare di più" avrebbe significato rimandarli ko. La nuova Italia di Charlie Recalcati esce si sconfitta ma con l'onore delle armi. E' stata la solita Italia che arranca sotto le plance a rimbalzo (anche se oggi, come contro gli Sloveni ieri, si è lottato col coltello tra i denti anche in zona pitturata) ; un'Italia che nasce e muore col tiro dalla lunga distanza ma che è stata bravissima a sfruttare proprio quest'arma micidiale per mandare in crisi nel primo quarto gli americani. Alla fine abbiamo anche abusato un pò del tiro da 3 forzando alcuni tiri che ovviamente non sono andati a segno. Voto 10 anche alla scelta di Recalcati di abbassare il ritmo e di concedere il minor numero possibile di contropiedi con schiaccione finale sulle orecchie che tanto gasa e piace ai ragazzi di coach K. E poi segnatevi questi 3 nomi: Belinelli, DiBella e Mancinelli, in rigoroso ordine alfabetico, perchè sono l'oro azzurro di questo Mondiale nipponico. Belinelli ha mandato un paio di cartoline pesanti ai talent-scout NBA quasi scherzando, a suon di triple in faccia, il "predestinato" King James per un quarto e mezzo abbondante. DiBella è passato dalle stalle (senza offesa per i parquet di Serie D dove si esibiva fino a 6 anni fa n.d.r.) alle stelle d'oltreoceano come se nulla fosse: il buon Hinrich non l'ha mai, dico mai, preso in difesa. Mancio ha sofferto di più, ha patito in marcatura ma dall'altro lato del campo si è preso le sue belle rivincite face to face con i bestioni U.S.A. !! E' mancata all'appello la vecchia guardia, Marconato e Basile in primis ma va bene uguale... non ci scordiamo che all'intervallo eravamo a +9 e ci siamo issati fino a +12 prima dell'uragano Anthony. Già, Melo (35 totali a referto) ha messo su un discreto one man show soprattutto nel terzo quarto che ha firmato con la bomba da 3 del 71-64 che ci ha tagliato definitivamente le gambe. Domattina alle 9 match decisivo per la piazza d'onore del girone contro Portorico: vietatissimo fare passi falsi e gettare tutto alle ortiche.

martedì, agosto 22, 2006

23-8-06 Pallavolo, World League Final Six '06: Istruzioni per l' (ab)uso

Partono oggi, in quel di Mosca, le Final Six di World League. La nazionale allenata da Montali è dentro per il rotto della cuffia (Wild Card molto "politica" n.d.r.) ; ci mancherà Cisolla out per il riacutizzarsi dell' infortunio al ginocchio ma non è detto che sia un male... sarà l'Italia arrembante delle giovani promesse Savani e Paparoni. La logica vuole Brasile e Serbia favorite d'obbligo per la finale di domenica ma la speranza azzurra è l'ultima a morire. Butto li qualche istruzione per una vera e propria full immersion pallavolistica.
World League - Final Six 2006
Data: 23-27 Agosto 2006
Luogo: Mosca, Pala Luzhniki
Sito ufficiale:
World League Final 6 Official Website
Live Scoring:
Live Scoring
Roster delle Squadre Partecipanti:
Russia (paese organizzatore): Roster Russia
Serbia (1° Giorne A): Roster Serbia
Brasile (1° Girone B): Roster Brasile
Francia (1° Girone C): Roster Francia
Bulgaria (1° Girone D): Roster Bulgaria
Italia (Wild Card): Roster Italia
Gironi Finali:
Gruppo E: Russia. Serbia, Francia
Gruppo F: Basile. Bulgaria, Italia
La Formula:
Ogni squadra gioca contro le altre due del proprio gruppo e un terzo match con la squadra dell'altro. Le prime due di ciascun girone accedono alle semi incrociate.
Calendario e passaggi televisivi annessi su SkySport 2:
23-8
ore 12.00 Brasile-Bulgaria
ore 15.00 Francia-Italia
ore 18.00 Russia-Serbia
24-8
ore 12.00 Italia-Brasile
ore 15.00 Serbia-Bulgaria
0re 18.00 Francia-Russia
25-8
ore 12.00 Italia-Bulgaria
ore 15.00 Serbia-Francia
ore 18.00 Russia-Brasile
26-8
ore 14.00 1° semi
ore 17.00 2° semi
27-8
ore 14.00 Finale 1°-2° posto
ore 17.00 Finale 3°-4° posto

21-8-06 Nuoto, Pan Pacifici '06: Aquamen a stelle e strisce

Non si è ancora spento l'eco delle imprese europee dei delfini azzurri Magnini, Filippi & Co. che ecco arrivare dai Pan Pacifici di Victoria forte e chiaro lo spaventoso ruggito dei record degli Aquamen a stelle e strisce. Hansen, Peirsol, Lochte e poi ovviamente lui, il più Superman degli altri. Nome: Michael, cognome: Phleps, professione: nuotatore, identità segreta: Supereroe dell'acqua. D'altronde il 21enne di Baltimora ci aveva già allertato tutti quando a febbraio in "bivacco" da guest-star nella "mia" Torino Olimpica se ne era uscito con un minaccioso: "Ho fame di record, questa estate sarò al top!"! Visto che lo yankee sa bene che ogni promessa è debito in Canada ha puntualmente deciso di passare dalle parole ai fatti. Prima ha lasciato che le luci della ribalta si focalizzassero sull' "uomo rana" Brendan Hansen (record mondiale sui 200 rana n.d.r.) e sull' "uomo farfalla" Ian Crocker (record dei campionati sui 100) poi quando il suo amico/nemico, l "uomo dorso", Aaron Peirsol lo ha punzecchiato sul vivo battendolo con tanto di WR sui 200 dorso il Superboy delle piscine si è dato una scossa ed ha iniziato il suo personalissimo show che si è concluso ieri con il record mondiale sui 200 misti dopo un appassionante duello all'ultima bracciata con l'altro uomo-pesce Ryan Lochte. Alla fin fine il palmares dell'allievo di Bowman recita, tanto per gradire, 5 ori con 3 record del mondo (anche 200 farfalla e 4x100 sl n.d.r.) come contorno. Non siamo ai leggendari livelli delle Olimpiadi di Atene (sei ori sei più due bronzi) ma l'incredibile impressione lasciata è che il record delle sette medaglie d'oro di Mark Spitz non sia poi così lontano.

20-8-06 Golf, PGA Championship. Se Tiger fosse un libro...

Mi ero piazzato davanti al televisore aggueritissimo e decisissimo a tifare, per una volta, lo sfidante ufficiale, all'anagrafe golfistica Luke Donald. Perchè è un po' come con Federer e con tutti gli altri "tiranni-cannibali" dello sport: dopo un po' si comincia a "remargli" contro, a parteggiare per la sorpresa, per l'outsider, l'underdog come lo chiamano gli yankee. Lo si fa quasi nella non troppo segreta speranza che il campionissimo con la sconfitta torni finalmente ad essere umano e quindi piu' vicino a noi, più simpatico. Per questo sono partito con Luke che ieri aveva attaccato la bandiera come un leone, che ci aveva esaltato fino ad osare appaiarsi bellicoso alla Tigre. E invece non ho retto botta e sono passato per Woods. Sono bastate sei buche, le prime sei, giocate da meraviglia da Woods (tre birdie da cineteca) per capire che non gli si puo' tifare contro. Non si puo' perchè è si il campione che gioca contro il campo, contro i suoi stessi record ma è soprattutto l'uomo che sorride sardonico alla 10 quando sbaglia ancora per testardaggine il drive come il primo giorno. Perchè è l'uomo che non ha passato il taglio agli US Open dopo la scomparsa prematura del padre, ma ci ha voluto provare cmq perchè il golf è il suo "Giardino segreto" e forse li' sull'amato green gli faceva meno male pensare alla perdita del padre. Campione umano come pochissimi altri... roba da film o da libro. Ecco se Tiger fosse un libro potrebbe essere "Ragazzo negro" di Richard Wright o forse no perchè sarebbe troppo banale e superficiale ridurre al dettaglio del colore della pelle un campione strepitoso che si è affermato in uno sport tradizionamente bianco ma assolutamente non razzista. Potrebbe essere "Rosso Malpelo" di Verga vista la cattiveria con cui insegue le sue vittorie sui prati verdi e quella sua immancabile maglietta rossa portafortuna nelle ultime e spesso vincenti 18 buche o meglio potrebbe essere il libro di Kundera: "L'insostenibile leggerezza dell'essere (Tiger)" che provano sulla loro pelle tutti gli avversari che osano avvicinarlo. Oggi è toccato a Donald, ma l'inglesino è solo l'ultimo di una serie di 12 sfidanti ufficiali partiti ad armi pari con la tigre nel giro decisivo di un major e puntualmente finiti sbranati. Oppure semplicemente sarebbe lui, Tiger Wooods, il libro di un campione... chissà che qualcuno un giorno non ci scriva un romanzo. Io lo comprerei. Per ora, in attesa di altri majors e altri record, chapeau n.12 Tigre.

lunedì, agosto 21, 2006

19-8-06 Calcio, Coppa Italia 2006: Ivrea-Torino 1°Turno

Mi pare giusto salire virtualmente sulla Delorean fiammante de "Ritorno al futuro" e fare un piccolo passo... indietro. Non posso infatti non iniziare a s-parlare sportivamente di sport da Ivrea-Torino di sabato 19 Agosto '06, primo turno di Tim Cup o Coppa Italia che dir si voglia. Esordio stagionale per i granata più derbyssimo con l'Ivrea Calcio uguale partita imperdibile e cosi' alle 20.30 mi sono schierato puntualissimo al Pistoni che nonostante i prezzi tutt'altro che modici (18 euretti per la tribuna laterale) era tutto esaurito. Pubblico delle grandi occasioni, pupattole a iosa :O) e tifoseria granata da applausi, come sempre d'altronde. Partita piacevole in cui gli arancioni di Jaconi hanno tutt'altro che sfigurato. Pronti, partenza via e l'Ivrea è subito pericoloso: rovesciata in area del n.7 eporediese e primo miracolo stagionale di Abbiati; sulla respinta del portierone si gioca a carambola ma la traversa "libera tutti" !! Ho pensato che "se il buon giorno si vede dal mattino.." eravamo panati. Invece il Toro è cresciuto al piccolo trotto (l'Ivrea ha fatto in tempo a centrare un'altra traversa clamorosa) e illuminato da Stellone e Rosina ha cmq felicemente archiviato questa prima stagionale per 3-0. Voti sparsi tanto per non perdere il vizio :
Cairo voto 10+ per l'entusiasmo che scatena ovunque e per il completo da vernissage (giacca blu e pantaloni bianchi) con cui si è coraggiosamente presentato al Pistoni . Marinaretto.
Tifoseria granata (e non) voto 9. Spettacolo anche sugli spalti e mezzo voto in più al tifoso sopra di me che, conoscendo bene la jellata propensione agli acciacchi e/o infortuni di Stellone, dopo una girata al volo ciccata maldestramente dal suddetto se ne è uscito con un gioviale "raccogliti il femore" . Zelig Stadius... pardon Circus.
Stellone voto 8 il migliore in campo, dispensa assist e giocate a piene mani: prima manda al bar difronte lo stadio il terzino dell'Ivrea e serve un assist d'oro ad Abbruscato per l'1-0 poi mette lo zampino in entrambi i gol del baby Rosina. Servizievole.
Rosina voto 7.5 solo per il terzo gol : parte dalla tre quarti come Speedy gonzalez, si beve mezza retroguardia in velocità e beffa Caparco con delizioso tocco sotto . Cucchiaino granata.
Ormezzano voto 6.5. Una presenza rassicurante, c'è il Toro e lui timbra il cartellino puntuale. Mascotte.
Taibi voto 6 di stima. Che con l'arrivo di Abbiati (voto 7 a "el serranda" torinese) per l'ex atalantino si facesse buia era sottointeso ma almeno lasciargli mettere i guanti e fare il riscaldamento mi pareva il minimo. Pre-pensionato.
Barone voto 5.5 I bagordi post 4 volte Campioni del Mondo si devono essere fatti sentire. Il nazionale trotterella giulivo in mezzo al campo limitandosi a svolgere diligente il compitino. Senza infamia e senza lode.
Balestri voto 5 (ad essere gentili). Le possibilità sono due o l'ala dell'Ivrea (Ghizzani n.d.r.) è il nuovo Garrincha e nessuno lo immaginava o il terzinaccio è clamorosamente giu' di condizione visto che sulla sua fascia si è banchettato di brutto. Propendo per la seconda. Stordito.