Missione Ottobre Rosso, o meglio, "Novembre Russo" compiuta. L'armata rossa, dopo aver letteralmente spazzato via i nostri sogni di riconferma mondiale in semifinale, completa l'opera domando in una bellissima ed emozionante finale la pallavolo "bailada" delle brasiliane di Ze Roberto e sale meritatamente sul tetto del mondo per la prima volta da quando non c'è più U.R.S.S. stampato sulle loro magliette! E' la vittoria di Giovanni Caprara. Mi spiace tantissimo per le "mie" brasiliane che nel primo set hanno comunque mostrato il più bel volley giocato dell'intero mondiale nipponico ma sono contento per l'allenatore di Bergamo. Se lo stra-merita questo alloro mondiale perchè ha rivoltato questa squadra come un calzino. Ha trasmesso a tutte le sue ragazze fiducia nelle loro capacità, voglia di lottare (mai visto difendere così le russe) e alla fine ha inserito tutti i pezzi giusti (Kilic e Godina) al posto giusto tirandone fuori un ottimo mosaico degno del titolo di Campione del Mondo. E' una squadra con delle innegabili lacune tecniche (il libero Kryuchkova, per esempio, non è certamente il meglio "su piazza") ma anche con dei punti di forza notevoli. Una su tutte la n.5, Ljuba Kilic Sokolova la migliore (insieme alla bella carioca Jaqueline) giocatrice della finalissima di ieri. Lady Sokolova ha amalgamato tutte le altre spilungone che aveva intorno esaltandone i pregi e nascondendone i difetti. Attorno a lei è definitivamente esplosa la centrale Merkulova e le stangone Godina e Gamova sono tornate stellari come ai tempi migliori. Clamorosa l'incontenibile gioia e le lacrime della "gru" Ekaterina a fine match: saltellava felice come una ragazzina. E' l'immagine più bella della finale. Bravissima la stella della Dinamo Mosca, non solo perchè dall'alto del suo 2 e 04 ha schiacciato "il mondo" come al solito ma perchè ha saputo reagire, come tutte le compagne, ad un primo set a dire poco opaco, che non faceva presagire nulla di buono... e invece. Invece, complimenti alla Russia e al suo allenatore. Fa sempre piacere vedere un piccolo pezzo d'Italia pallavolistica vincente. Del pezzo "più grosso" , medaglia di legno dopo lo 0-3 incassato nella finalina per il bronzo dalle Serbe, preferisco non parlare. Illusione e poi delusione. Il tabellino della finalissima:
Russia - Brasile 3-2 (15-25, 25-23, 25-18, 20-25, 15-13)
Russia: Borodakova 3, Bruntseva 0, Shashkova 19, Godina 13, Safronova 1, Kryuchkova (L), Gamova 28, Sheshenina 0, Merkulova 9, Kulikova 0, Akulova 4. All.: Gianni Caprara.
Brasile: Walewska 5, Mariannne 9, Carol 0, Fofao 3, Fabiana 16, Sassà 4, Jaqueline 19, Sheilla 22, Fabi (L), Renatina 3. All.: Zè Roberto.
Note - spettatori 3.820; durata set 21’, 25’, 23’, 24’, 17’, tot. 1h 50’ -
Russia: battute vincenti 4, sbagliate 10; ricezione 55%; attacco 50%, 12 errori; muro 12 punti -
Brasile: battute vincenti 10, sbagliate 9; ricezione 59%; attacco 45%, 18 errori; muro 6 punti.
L'albo d'oro:
1952 Mosca: Unione Sovietica
1956 Parigi: Unione Sovietica
1960 Rio de Janeiro: Unione Sovietica
1962 Mosca: Giappone
1967 Tokyo: Giappone
1970 Sofia: Unione Sovietica
1974 Guadalajara: Giappone
1978 Leningrado: Cuba
1982 Lima: Cina
1986 Praga: Cina
1990 Pechino: Unione Sovietica
1994 San Paolo: Cuba
1998 Tokyo: Cuba
2002 Berlino: Italia
2006 Giappone: Russia


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