
"Veni, vidi, vici" firmato Troy Bayliss, il campione senza tempo della Ducati. L'era delle MotoGP da 990cc si era aperta col podio di Loris Capirossi a Suzuka nel 2003 (proprio al debutto della Desmosedici n.d.r.) e, alla faccia dei corsi e ricorsi di storica memoria, si è conclusa domenica davanti ai favolosi 129.000 tifosi di Valencia con la brillante doppietta Ducati: Troy Bayliss vincitore e Loris Capirossi grande secondo. Si, avete letto bene: Mr. Troy Bayliss, proprio lui. Il campione del mondo dells Superbike 2006 ha coronato una stagione assolutamente indimenticabile colla ciliegina sulla torta di una meastosa gara in "prima classe": 30 giri al comando, senza rivali, tutti in riga dietro la rossa n.12, dal compagno-amico Capirex fino al neo-campione del Mondo Hayden passando per Valentino Rossi, Pedrosa e Melandri. Alla faccia di quando sentiamo "il telaio nuovo non mi piace... e ma il chattering... e poi le gomme... e il compagno di scuderia che mi ostacola...le sospensioni che non sospensionano... il sabato la moto mi divertiva... ma la domenica non è più lei... ", zero scuse, zero preparazione, solo gas a manetta e tanta polvere negli occhi a chi inseguiva i suoi tubi di scarico. Geroge Bernard Show diceva che "Non si smette di giocare perchè si invecchia ma che si invecchia perchè si smette di giocare" e Troy, a 38 anni suonati, ne è la prova vivente. Conoscendolo, non abboccherà alle false sirene della MotoGP. E' stato il suo favoloso canto del cigno nella classe regina e noi gli siamo grati ancora di più. Grazie per averci fatto sognare "giocando" ancora una volta per noi. Della caduta di Valentinik e del mondiale s-fumato e finito al Kentucky Kid non riesco ancora a parlare. Sorry, troppa delusione.
L'intervista a Troy Bayliss a fine gara:
"E' stato un weekend particolare, con lieto fine! Ho avuto una stagione incredibile: ho vinto il Titolo Mondiale Superbike e, appena incominciavo a rilassarmi, è arrivato l'invito della Ducati per partecipare a quest'ultima gara MotoGP, che ovviamente non mi sono sognato di rifiutare! Ho portato al debutto la Desmosedici qui a Valencia a fine 2002, poi ci ho corso nel 2003 e nel 2004 e correre in sella all'erede della moto che ho visto nascere in occasione della sua ultima uscita, beh, era un'occasione che non potevo proprio lasciarmi scappare. Ho portato con me Ernesto Marinelli, Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi e, insieme alla mia vecchia squadra che ho ritrovato qui, abbiamo costruito questa gara pian piano durante il weekend. Voglio ringraziare tutti quanti hanno reso possibile la mia partecipazione a questo grande evento ma aggiungo che è stata anche l'ultima mia apparizione in MotoGP: sto benissimo dove sono e credo sia meglio lasciare spazio ai giovani. Certo però che vincere qui è stato davvero incredibile: a quanto pare sono ancora piuttosto veloce!".


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