lunedì, novembre 20, 2006

20-11-06 Tennis, Masters Cup 2006. Il Marchese Roger.

Puntuale come un orologio svizzero (appunto) domenica è arrivato il terzo Masters del "cannibale" della racchetta, Roger Federer. 12 tornei vinti, tre titoli dello Slam su 4 (finale anche a Parigi n.d.r.), 92 vittorie e solo 5 sconfitte, 15 sconfitte in tre anni, 8.343.885 dollari incassati dal fuoriclasse svizzero solo nella stagione appena conclusasi a Shangai. Mostruoso, epico. E allora l'articolo dello "scriba" Gianni Clerici, tratto da "La Repubblica" di oggi, a celebrare, con un pizzico di ironia, questo straordinario fenomeno, a volte più spietato del Marchese De Sade. Non ci credete? Buona lettura, allora...


Il Masters travolgente del fenomeno del tennis di Gianni Clerici , La Repubblica 21.11.06 -

Alfine liberato, dopo la vittoria con Nadal, dalla impotentia tennistica parziale, Roger Federer ha di fatto sodomizzato il suo sventurato avversario, James Blake. Io stesso, che da guardone professionista ho assistito a moltissime altre analoghe vicende, fatico a trovarne una più vibrante e insieme imbarazzante. Nel darne conto, mi dico che, più che da un vecchio scriba, i fatti andrebbero descritti dal Divino Marchese. Di fronte al padrone del tennis, Blake è stato costretto ad attraversare gli stadi dell’incredulità, della ribellione, della frustrazione, prima di abbandonarsi a rassegnata remissività.
Aveva già incontrato il suo carnefice, Blake, un’altra volta, durante lo U.S. Open. Non solo non aveva capito chi fosse veramente Federer, ma, dopo avergli sottratto un set, aveva incautamente affermato di sperare di far meglio, alla prima occasione. Non dev’essere però stata consimile affermazione a motivare Federer. Son state le due consecutive vittorie sulla Nemesi Nadal a liberare l’istinto e la creatività di Roger: non la crudeltà, come qualcuno potrebbe credere.
Di fronte a 15000 candidi ed entusiasti cinesini, Federerissimo era lungi dall’accanirsi contro l’avversario. Si limitava a servirsene con tocchi geniali, quasi uno scultore che plasmi la creta. Il destino di questa partita, già deciso dai bookmakers con una quota di uno a sette assegnata alla futura vittima, è apparso chiarissimo sin dal primo punto, un aces esterno, che ha lasciato a tre metri Blake. Si issava a 15 pari, James, ma, dopo un’occhiata tagliente, Roger gli scagliava un secondo asso. Da quell’istante sarebbe stato possibile, secondo le opposte inclinazioni, eccitarsi per l’esibizione del dominatore, o compiangere la vittima. In assenza di Tommasi, alcuni colleghi si dilettavano anche ad annotare gli aspetti statistici della vicenda, il sei a zero, i venti punti a dieci in soli ventisei minuti impiegati. Divenivano ventiquattro, i punti, all’inizio del secondo set, poi accadeva, in una, che Federe si distraesse e insieme Blake trovasse una via per convogliare la sua ribellione.
Prendeva a colpire, l’americano, quasi fosse fuori di testa, superando di molto la sua velocità ideale, quasi lo scopo della sua presenza in campo fosse quello di controllare la resistenza delle sue corde, o addirittura di spaccare una pallina. Per lo spazio di un game, l’improvvisa follia approdava a risultati positivi, eBlake trovatsi incredibilmente uno pari, continuava a pazziare, usando la racchetta come un martello. Osava addirittura issarsi a quattro palle break, profittando anche dell’assistenza di Occhio di Falco, l’unico giudice non ipnotizzato da Roger: ma, a trafiggerlo, giungeva ogni volta un ace: esterno, al corpo, al sette, tagliato, liftato. Roba alla Joe Di Maggio buonanima. Non riusciva a trattenersi, il poveretto, dal rivolgere occhiate imploranti a Brian Barker, ma anche questi era impotente a venirgli in soccorso: non riusciva nemmeno ad accennare gli abituali gesti con i quali i coach giustificano il loro stipendio. Così, dopo una minipausa di riossigenazione, il Federer Express ripartiva, lasciando lungo il suo luminoso percorso minime tracce buie, per pura distrazione. L’annessione del secondo set spingeva l’esibizione di Federer di due minuti oltre l’ora di gioco, scoraggiando non poco gli spettatori, considerato anche il costo del biglietto: superiore, nei cosiddetti popolari, allo stipendio mensile di un operaio, ottanta dollari.
Non restava che domandarsi se la via crucis del povero Blake avrebbe superato l’ora e mezza. Accadeva, ma di pochissimo, anche per alcuni errori di un Federer che si sentiva ormai negli spogliatoi. Riusciva addirittura, il fenomeno, a smarrire sette consecutivi punti contro uno, alzava incredulo gli occhi al segnapunti luminoso, e poi scagliava l’ultimo dei suoi undici ace. Più che domo, ormai rassegnato al suo umile ruolo di spettatore, Blake era il primo ad applaudirlo. Si sorprendeva, un mio vicino, che il giocatore non solo sconfitto ma spesso ridicolizzato, trovasse il cuore per batter le mani al suo esecutore. “Questo è il tennis, amico” gli sussurravo dolcemente, nel mio miglior basic-english.


Il Roll of honour recente della Masters Cup :
2006 Roger Federer (SUI) b. James Blake (USA) 6/0 6/3 6/4
2005 David Nalbandian (ARG) b. Roger Federer (SUI) 6/7(4) 6/7(11) 6/2 6/1 7/6(3)
2004 Roger Federer (SUI) b. Lleyton Hewitt (AUS) 6/3 6/2
2003 Roger Federer (SUI) b. Andre Agassi (USA) 6/3 6/0 6/4
2002 Lleyton Hewitt (AUS) b. Juan Carlos Ferrero (ESP) 7/5 7/5 2/6 2/6 6/4
2001 Lleyton Hewitt (AUS) b. Sebastien Grosjean (FRA) 6/3 6/3 6/4
2000 Gustavo Kuerten (BRA) b. Andre Agassi (USA) 6/4 6/4 6/4
1999 Pete Sampras (USA) b. Andre Agassi (USA) 6/1 7/5 6/4
1998 Alex Corretja (ESP) b. Carlos Moya (ESP) 3/6 3/6 7/5 6/3 7/5
1997 Pete Sampras (USA) b. Yevgeny Kafelnikov (RUS) 6/3 6/2 6/2
1996 Pete Sampras (USA) b. Boris Becker (GER) 3/6 7/6(5) 7/6(4) 6/7(11) 6/4
1995 Boris Becker (GER) b. Michael Chang (USA) 7/6(3) 6/0 7/6(5)
1994 Pete Sampras (USA) b. Boris Becker (GER) 4/6 6/3 7/5 6/4
1993 Michael Stich (GER) b. Pete Sampras (USA) 7/6(3) 2/6 7/6(7) 6/2
1992 Boris Becker (GER) b. Jim Courier (USA) 6/4 6/3 7/5
1991 Pete Sampras (USA) b. Jim Courier (USA) 3/6 7/6(5) 6/3 6/4
1989 Stefan Edberg (SWE) b. Boris Becker (GER) 4/6 7/6 6/3 6/1
1988 Boris Becker (GER) b. Ivan Lendl (USA) 5/7 7/6 3/6 6/2 7/6
1987 Ivan Lendl (USA) b. Mats Wilander (SWE) 6/2 6/2 6/3
1986 Ivan Lendl (USA) b. Boris Becker (GER) 6/4 6/4 6/4
1985 Ivan Lendl (USA) b. Boris Becker (GER) 6/2 7/6 6/3
1984 John McEnroe (USA) b. Ivan Lendl (USA) 7/5 6/0 6/4
1983 John McEnroe (USA) b. Ivan Lendl (USA) 6/3 6/4 6/4
1982 Ivan Lendl (USA) b. John McEnroe (USA) 6/4 6/4 6/2
1981 Ivan Lendl (USA) b. Vitas Gerulaitis (USA) 6/7 2/6 7/6 6/2 6/4
1980 Bjorn Borg (SWE) b. Ivan Lendl (USA) 6/4 6/2 6/2
1979 Bjorn Borg (SWE) b. Vitas Gerulaitis (USA) 6/2 6/2
1978 John McEnroe (USA) b. Arthur Ashe (USA) 6/7 6/3 7/5
1977 Jimmy Connors (USA) b. Bjorn Borg (SWE) 6/4 1/6 6/4
1976 Manuel Orantes (ESP) b. Wojtek Fibak (POL) 5/7 6/2 0/6 7/6 6/1
1975 Ilie Nastase (ROM) b. Bjorn Borg (SWE) 6/2 6/2 6/1
1974 Guilllermo Vilas (ARG) b. Ilie Nastase (ROM) 7/6 6/2 3/6 3/6 6/4
1973 Ilie Nastase (ROM) b. Tom Okker (NED) 6/3 7/5 4/6 6/3
1972 Ilie Nastase (ROM) b. Stan Smith (USA) 6/3 6/2 3/6 2/6 6/3

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